Un programma ABA non può essere considerato come un pacchetto pre confezionato, piuttosto un vestito su misura.
Ciascun programma viene definito per soddisfare le esigenze della singola persona con l’obiettivo di favorire l’acquisizione di abilità utili per l’autonomia e ad avere successo a breve termine e in futuro.
La terapia ABA richiede un’equipe di lavoro complessa, costituita da diverse figure che lavorano in stretto contatto.
Di seguito saranno analizzati più nel dettaglio i profili delle figure coinvolte.
Per avere la titolarità dell’intervento ABA, il supervisore deve essere in possesso di uno dei seguenti titoli: psicologo / psicoterapeuta o medico / psicoterapeuta o dottore di ricerca (PhD)/ psicoterapeuta e aver conseguito percorsi di studio specifici come Master di II livello in analisi del comportamento applicata, aver superato gli esami e ottenuto attestato riconosciuto.
I principali compiti di un supervisore ABA sono:
> Raccogliere dati: uno degli aspetti cruciali del lavoro di un supervisore ABA consiste non nell’emettere giudizi sui comportamenti oggetto di intervento, ma descriverli facendo riferimento a caratteristiche osservabili e misurabili. L’Analisi del Comportamento, infatti, in quanto scienza, è basata solamente su evidenze empiriche e non su considerazioni soggettive e non supportate da dati;
> Formulazione di un progetto terapeutico personalizzato e condiviso: ogni bambino con un disturbo dello spettro autistico (o con altra disabilità evolutiva e non solo) è un individuo unico ed irripetibile, pertanto l’intervento sarà altamente individualizzato. Un progetto terapeutico che potrebbe funzionare bene per un cliente potrebbe risultare inadeguato per un altro. Dopo diversi incontri individuali con il bambino e la famiglia, il supervisore svilupperà un programma di intervento personalizzato basato sui problemi specifici della persona e sulle sue capacità di apprendimento;
> Ascolto: la presa in carico del supervisore è globale rispetto dei bisogni del bambino e del contesto familiare che lo circonda. Elaborare programmi di formazione rivolti ai genitori, spiegare loro i punti di forza e di vulnerabilità del bambino, illustrare strategie comportamentali da adottare a casa o quando si è lontani dal centro di trattamento, risulta fondamentale per la buona riuscita del progetto terapeutico;
> Coordinamento e supervisione del team di intervento: formare il resto dell’equipe multiprofessionale (costituita per lo più da terapisti ABA e da altre figure di riferimento rilevanti per il contesto di vita del bambino) e monitorare l’andamento dell’intervento garantendo la coesione del team costituiscono tra gli incarichi di primaria importanza della figura del supervisore.
Strettamente connesso alla figura del Supervisore/Psicoterapeuta, il Consulente ABA è generalmente uno psicologo (iscritto al proprio albo professionale) o dottore di ricerca (Phd) che ha conseguito un’alta formazione come supervisore per gli interventi ABA.
Il suo compito è quello di affiancare e coadiuvare il Supervisore/Psicoterapeuta in tutte le sue attività.
Un terapista di analisi del comportamento applicata (noto anche come operatore/terapista/tutor ABA) è specializzato nell’applicazione delle procedure e delle strategie comportamentali rivolte a bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD) o con disabilità fisiche e mentali. Pertanto i terapisti ABA trascorrono gran parte del proprio tempo in un contesto individuale con bambini, giovani o adulti con difficoltà di apprendimento (soprattutto autismo), trasmettendo strategie per una comunicazione efficace e per apprendere a gestire l’interazione sociale. I terapisti ABA lavorano sotto la stretta supervisione di un analista del comportamento.
Ecco alcuni compiti specifici della figura del terapista ABA:
> Implementare programmi di comunicazione in sessioni uno a uno con il cliente;
> Compiti di natura interpersonale, come costruire una buona relazione con il bambino con spettro autistico e la sua famiglia;
> Prendere a mano note per ciascuna sessione, inserire i dati in un database;
> Compiti di tipo analitico, come osservare il comportamento del bambino e quindi applicare una strategia di riabilitazione idonea;
> Monitorare gli esiti dell’intervento.
Questi rappresentano solo alcuni esempi delle capacità richieste ad un terapista ABA.
Essere un terapista ABA richiede una profonda conoscenza tecnica del disturbo dello spettro autistico e delle strategie terapeutiche utilizzate per aiutare i bambini con questa condizione.
Tuttavia, da questa breve panoramica appare evidente come le mere conoscenze teoriche, per intraprendere un percorso professionale di questo tipo, non siano sufficienti. Per massimizzare l’aiuto offerto ai clienti e alle rispettive famiglie è fondamentale comprendere il più profondamente possibile l’autismo e sviluppare quelle capacità interpersonali empatiche necessarie per relazionarsi con persone con autismo e i loro familiari.
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